Vitamine sì, ma vitamine naturali.🌿
Perché le vitamine naturali sono da preferire a quelle sintetiche e da quali fonti sono ottenute.
Le vitamine sono i nutrienti indispensabili per l’organismo, considerate i mattoni della vita, perché vengono utilizzate per tanti scopi diversi. Sebbene il nostro organismo possa produrne la maggior parte o ottenerle attraverso i cibi che mangiamo, in certe situazioni può succedere che ci sia bisogno di assumere degli integratori per aumentare il normale fabbisogno o colmare una carenza.
La scelta sugli integratori è davvero ampia e ricca, talmente tanto che può essere difficile scegliere il prodotto più adatto. Ecco di seguito qualche consiglio per scegliere gli integratori più adatti alle proprie esigenze.
NON TUTTE LE VITAMINE SONO UGUALI
Le vitamine sintetiche sono una delle conquiste della moderna industria farmaceutica: sono considerate più pure e stabili nel tempo e praticamente identiche a quelle naturali.
Gli studi però hanno dimostrato che quelle di laboratorio sono meno disponibili di quelle naturali e hanno un assorbimento non soddisfacente; di conseguenza l’organismo non riesce ad utilizzarle correttamente, con il rischio che vengano eliminate senza che le possa effettivamente utilizzare (Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34085453/ ).
Quelle di origine naturale sono ottenute da piante, frutti e bacche e sono più compatibili e meglio assimilabili. Le vitamine naturali hanno anche un secondo vantaggio: solitamente le fonti da cui sono estratte contengono non solo la vitamina specifica ma un ricco fitocomplesso di nutrienti che hanno un’azione sinergica e complementare fra di loro, per permettere un utilizzo ottimale dei principi attivi che contengono.
La vitamina C che si ottiene dagli agrumi, ad esempio, è arricchita anche dalla presenza di bioflavonoidi, che ne potenziano l’assorbimento. Questo fa sì che, a parità di dosaggi, le vitamine naturali possano avere più benefici con dosaggi minori, dato che l’organismo è in grado di assimilarle e assorbirle meglio.
DA QUALI FONTI SONO OTTENUTE LE VITAMINE NATURALI
Le fonti naturali da cui oggi sono ottenute le vitamine naturali sono diverse: i metodi di estrazione e di lavorazione, in questi casi, fanno sì che le vitamine non vengano degradate e che i nutrienti della pianta da cui sono ottenute vengano mantenuti tutti. Ecco le fonti vegetali più utilizzate.
Questa vitamina idrosolubile dallo spiccato effetto antiossidante si ottiene dagli agrumi, dai cinorroidi della Rosa canina e dall’Acerola, un frutto tropicale, simile alla ciliegia. PureWay-C
Vitamina C è ottenuta dagli agrumi (più ricchi di vitamina C rispetto alle altre fonti) che cedono acido ascorbico e co-fattori complementari come bioflavonoidi e metaboliti di acidi grassi vegetali.
Questo mix permette di trasportare meglio la vitamina C, aiutando per tanto la sua assimilazione a livello intestinale.
(Fonte: Pancorbo, D., et. al. (in press) Vitamin C-lipid metabolites: uptake and retention and effect on plasma C-reactive protein and oxidized LDL levels in healthy volumteers – Weeks, B., and Perez, P. 2007 A novel vitamin C preparation enhances neurite formation and fibroblast adhesion and reduces xenobiotic-induced T-cell hyperactivation. Med. Sci. Monit. 13(3): BR51-58 – Weels, B., and Perez, P. 2007 Absorption rates and free radical scavenging values of vitamin C-lipid metabolites in human lymphoblastic cells. Med. Sci. Monit. 13(10): BR205-210.)
La formulazione in compresse idrosolubili è adatta inoltre per quanto possono avere difficoltà di assorbimento della vitamina come nel caso di:
• malattie infiammatorie intestinali, (IBS, sindrome dell’intestino irritabile ecc.),
• bruciori gastrici,
• malassorbimento intestinale,
• celiachia.
Un migliore assorbimento, grazie alla presenza di vitamine di qualità superiore che l’organismo riesce a impiegare meglio, permette di poter evitare sia alti dosaggi di assunzione sia eventuali effetti collaterali, come problemi a carico dei reni.
L’unica fonte vegetariana è il lichene islandico (Cetraria Islandica L.), una specie che consiste in un’associazione simbiotica di un fungo con un’alga. (fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29094129/ )
Sebbene sia simile al muschio, si tratta di una pianta molto particolare e molto diversa, che contiene alte quantità di vitamine, carotenoidi, polisaccaridi e aminoacidi. (fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22471936/ )
Vitamina D3 Veggy, a base di estratti di lichene islandico è dunque adatta anche a chi segue un regime veg, e preferisce una vitamina da fonti vegetali. Anch’essa in forma orosolubile, è formulata con vitamina D3 microincapsulata arricchita con glicosidi dello steviolo, un particolare principio attivo della Stevia che favorisce un miglior assorbimento di questo nutriente incrementandone la pronta disponibilità .
Il modo migliore per assimilare al meglio questa vitamina liposolubile è di assumerla insieme a un grasso buono, come frutta secca, olive, avocado ecc.
Queste vitamine, indispensabili per il corretto funzionamento del sistema nervoso, possono essere presenti in diverse specie vegetali, come il grano saraceno (Fagopyrum esculentum). I semi di questo pseudocereale, senza glutine e ricco di proteine e aminoacidi essenziali e vitamine del gruppo B, in particolare la B2 (fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28552877/ ) vengono immersi in un brodo acquoso ricco di nutrienti e lasciati germogliare.
Grazie a una tecnica innovativa, dal grano saraceno germogliato si ottiene Cultavit, un preparato concentrato e naturale fonte di vitamine del gruppo B, che rende l’integratore Vitamina B Fitocomplex ottimamente tollerato dall’organismo e adatto anche a chi un regime vegetariano o vegano.
Un’altra fonte veg da cui viene estratto questo gruppo di vitamine è la quinoa, lo psedocereale, originario delle Ande in Sud America, ormai noto anche da noi.
VITAMINA K2
La vitamina K2 o menaquinone-7 è la variante che il nostro organismo riesce meglio ad assimilare:
gli studi dimostrano anche che questo tipo permette di avere una concentrazione sierica molto più stabile e duratura rispetto alla vitamina K1. (fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17158229/ ) Si tratta di una vitamina indispensabile per l’organismo, dato che contribuisce a fissare il calcio nelle ossa e a impedire che possa depositarsi nelle arterie, favorendo eventuali coaguli che possono ostacolare la normale circolazione sanguigna.
Fra le fonti vegetali da cui la vitamina K2 viene estratta troviamo il natto, un alimento fermentato molto comune in Giappone che si ottiene facendo fermentare i semi della soia con un microrganismo, il Bacillus subtilis. Esso è presente oltre che nel terreno, anche nel tratto gastrointestinale degli umani.
Alcuni studi hanno dimostrato che il consumo regolare di natto nella popolazione giapponese, particolarmente ricco di vitamina K2, aiuta a ridurre il rischio di fratture ossee. (fonte:https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19721210/ )
Per concludere, sebbene possano sembrare identiche, le vitamine naturali, essendo mantenute con co-fattori e nutrienti che ne potenziano l’effetto e ne aumentano l’assorbimento da parte dell’organismo, sono da preferire a quelle di laboratorio, perché offrono vantaggi che quelle di laboratorio non offrono.